Mastella, una voce e una chitarra: “Mi piacerebbe incidere un cd”
GLI evergreen, tipo Il cielo in una stanza, però pure i classici della canzone napoletana, come Era de maggio, che non si negano a nessuno e permettono all’esecutore di dimostrare quant’è bravo con gorgheggi e melodie. Ma soprattutto il desiderio, costante, di incidere un cd. Quella per la musica e il canto è passione antica per Clemente Mastella, che a 58 anni mette in cantiere il progetto di un album nel quale raccogliere i brani del suo repertorio.
Già, perché un repertorio ce l’ha, e pure un musicista di fiducia: si chiama Domenico Scrocco, sta al leader dell’Udeur come Mariano Apicella sta a Silvio Berlusconi, e lo accompagna alla chitarra durante le sue esibizioni. Ma nonostante le intenzioni, per il disco bisognerà aspettare: “Un cd lo farei anche subito, mi piacerebbe molto – confessa Mastella al Corriere del Mezzogiorno – ma a causa degli impegni politici bisognerà attendere almeno l’estate prossima”.
Tutta colpa della festa nazionale dell’Udeur a Telese, in programma dal 29 agosto, e delle primarie che verranno, e della campagna elettorale. Ma alle sue promesse bisogna crederci. D’altronde, quando ha potuto, non si è certo risparmiato. Non solo in privato, a casa, nelle serate conviviali bordo piscina, sotto le stelle di Ceppaloni. Pure in pubblico.
I detenuti della casa circondariale di Capodimonte, a Benevento (suo collegio elettorale) ricordano ancora la sua esibizione, nel 2003, all’interno dell’istituto (sempre insieme a Scrocco), che gli valse gli applausi convinti dei presenti.
Ma ci sono anche le apparizioni televisive. Come la partecipazione (sempre con Scrocco) a una puntata dello show della Rai I raccomandati, dove si esibì con alcuni brani di Gino Paoli. Nel 2004, invece, è fra gli ospiti di Bruno Vespa quando, durante il Festival di Sanremo edizione Simona Ventura, Porta a porta diventa Dopofestival. In quell’occasione Umberto Bossi rivelò che, da giovane, suonava la tromba. Mastella non seppe resistere alla sfida, e si esibì in una versione di Roma nun fa’ la stupida stasera dedicata, polemicamente, al leader del Carroccio.
Un repertorio selezionato con rigore, quello del segretario dell’Udeur, dal quale certi artisti sono senz’altro esclusi. Basta ricordare quel che accadde nel 1999, quando Mastella inveì contro alcune rockstar che si tirarono indietro di fronte alla proposta di aderire a una campagna anti-ecstasy messa in cantiere dal governo. “Vergogna!” disse all’epoca, “agli idoli della musica giovanile come Vasco Rossi, Jovanotti e Ligabue”: dietro il loro rifiuto ravvisò “atteggiamenti pedagogici vergognosi” e chiese all’allora ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, di condurre “accertamenti rigorosi per quel che riguarda gli aspetti fiscali che toccano personaggi che sono l’esatto contrario degli eroi musicali”.
Un connubio, quello fra musica e attività politica, che per Mastella è irrinunciabile. Tanto che, interrogato su quale sia il suo brano preferito, risponde che si tratta di Centro di gravità permanente di Franco Battiato: “Vorrei un partner d’eccezione che la eseguisse insieme a me. Magari la canto con Mario Monti e vediamo che ne esce fuori…”. Insomma, per passare al professionismo c’è tempo. La politica non può attendere: “Bisogna anche fare un lavoro serio, per non annoiare nessuno”.