Memoria: la pillola che ferma il tempo
Fermare la memoria che con l??età comincia a perdere colpi? Forse tra qualche anno sarà possibile, grazie alle scoperte dello scienziato premio Nobel nel 2000 per la medicina, Eric.R.Kandel.
Lo scienziato, infatti, ha dato l??avvio ad una serie di ricerche su di una pillola che potrebbe fermare il tempo, un enzima chiamato Pka (Proteina chinasi A), che attiva una proteina, la CREb1, che attiva a sua volta dei geni produttori delle proteine necessarie alla costruzione di nuove sinapsi nell??ippocampo. Ma cos??è l??ippocampo e come funziona la memoria?
L??ippocampo è l??area del cervello in cui risiede la memoria. I ricordi a breve termine, relativi a cose, persone, luoghi e fatti vengono immagazzinati nella corteccia prefrontale del cervello che, di seguito, è convertita in memoria a lungo termine nell??ippocampo. Con il tempo, però, solo il 40% degli over 70 riesce ad avere la stessa memoria di un trentacinquenne. In più, tale rallentamento della memoria sarebbe un fattore di rischio per l??Alzheimer.
L??enzima Pka può favorire la formazione di memorie a lungo termine e inoltre, grazie a sostanze come gli inibitori della fosfatasi, la perdita della memoria dovuta all??invecchiamento delle cellule viene contrastata con efficacia. Questi risultati, fin??ora sono stati ottenuti soprattutto su moscerini e topi, la speranza è che si possano ottenere gli stessi risultati anche sulle persone. Nel frattempo, in attesa che esca questa rivoluzionaria pillola, come si può fare per potenziare la propria memoria?
Il consiglio degli scienziati è quello di associare alla memoria visiva anche quella uditiva, cosa che si fa già da molto tempo. Infatti, basta leggere un testo scritto ad alta voce, per ricordarne meglio i contenuti e fissarli più a lungo nella memoria. Quando un??informazione viene acquisita con diverse modalità, come testo, audio e video, la memorizzazione viene facilitata.
Ma non solo: uno studio dell?? University College di Londra ha verificato che nei tassisti londinesi, l??ippocampo si ristruttura aumentando notevolmente di dimensione grazie alla memorizzazione del tracciato urbano e delle varie zone da percorrere. Questo dimostra che l??ippocampo contiene una vera e propria mappa spaziale di ciò che abbiamo intorno. Non resta, quindi, che stimolarlo il più possibile.
Fonte benesserevillage.it